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venerdì 13 aprile 2012

Procrastino, ergo sum

Vi è mai capitato di leggere qualcosa che sembrasse scritto appositamente per voi ? Avete mai avuto la sensazione (alcune volte fastidiosa...) che la voce narrante parlasse direttamente a voi, senza tanti mezzi termini o giri di parole?
Bene, a me è successo con "Il libro dei pigri felici-perchè puoi tranquillamente rimandare a domani quello che potresti fare oggi"di Kathrin Passig e Sasha Lobo. 
Lo presi senza troppa convinzione dallo scaffale dei libri superscontati, colta da un improvviso quanto fugace senso di colpa per non aver più letto un libro dai tempi in cui andavano di moda i Tokio Hotel (libri universitari a parte...)
Beh, la morale è questa (cito testualmente): non sempre darsi da fare è la cosa migliore. Se romeo avesse aspettato un po' prima di suicidarsi sulla tomba di Giulietta, i due sarebbero felicemente invecchiati insieme.
In effetti ci sta tutto. Il libro spiega come la procrastinazione sia, in realtà, una sorta di "istinto di sopravvivenza" e che purtroppo  nessuno sembra rendersi conto che la maggiorparte delle volte le cose si mettono a posto da sole (e anche meglio...), senza che noi alziamo un dito. Per una procrastinatrice cronica e seriale qual sono io, ogni riga di questo grazioso libricino risuona come musica per le orecchie (concedetemi il paragone), ad ogni parola sembra darmi ragione o addirittura elogiarmi.
Dopo averlo letto tutto mi sono sentita decisamente meglio. Un insulso libricino incastrato fra un vecchio romanzo Harmony e una guida per allevatori di labrador è riuscito dove tutti gli altri hanno fallito: far salire la mia autostima.
Forse la pigrizia non è poi questo gran difetto, o almeno non lo è come questa società vuol farci credere. Fosse per me, gli farei vincere il Nobel della Letteratura!

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